Incontinenza urinaria maschile

La prostata è una ghiandola dell’apparato genitale maschile. Si trova proprio sotto la vescica e davanti al retto. E’ attraversata al centro dal canale uretrale, che porta all’esterno l’urina e lo sperma. In prossimità della prostata vi sono importanti muscoli che, con la loro contrazione, partecipano attivamente alla funzione minzionale e sessuale dell’uomo.
Ecco perché, dopo un intervento che coinvolga la prostata, si possono presentare frequentemente problematiche di incontinenza urinaria e disfunzioni sessuali.

Il numero di casi in cui si verifica l’incontinenza urinaria dipende dal tipo di intervento che è stato eseguito (TURP o PROSTATECTOMIA RADICALE) e da altri fattori di rischio (età del paziente, patologie pregresse, esperienza dell’operatore, etc).

La TURP (Resezione Trans Uretrale della Prostata) è un intervento utilizzato per trattare l’ipertrofia prostatica benigna (IBS). Questa patologia benigna è caratterizzata da un ingrossamento della prostata che provoca disturbi nello svuotamento minzionale a causa del restringimento del canale uretrale che l’attraversa. Durante l’intervento viene asportata la parte centrale della prostata.

La Prostatectomia radicale è una tecnica chirurgica utilizzata per rimuovere l’adenocarcinoma prostatico (forma di cancro più diffusa nel maschio ultrasessantenne). Durante l’intervento, insieme alla prostata, vengono asportate la porzione del canale uretrale che l’attraversa e le strutture deputate al controllo della continenza urinaria.

Dopo un intervento che coinvolga la ghiandola prostatica si potrà presentare:

  • Incontinenza da sforzo: questa è la forma più comune. E’ la perdita di urina durante uno sforzo, cioè associata a colpi di tosse, starnuti ma anche a tutte quelle attività fisiche nelle quali vi sia aumento della pressione addominale.

  • Incontinenza da urgenza: la perdita di urina in concomitanza con il bisogno di urinare in modo impellente. In genere è conseguenza di una problematica già esistente o dell’edema e dell’infiammazione che presenta l’uretra dopo l’intervento.

  • Forma mista, in cui è presente sia l’incontinenza da sforzo che da urgenza.

  • Dribbling post-minzionale: gocciolamento di urina al termine della minzione.

  • Disfunzioni sessuali.

Riabilitazione post-operatoria

Numerosi studi dimostrano che la riabilitazione pelvica, iniziata precocemente (entro un mese dall’intervento), sia in grado di velocizzare il recupero della continenza urinaria.

Dopo un intervento che coinvolga la prostata, la chiusura del canale uretrale, e quindi il blocco del passaggio dell’urina, possono essere comunque garantiti da una valida contrazione della muscolatura perineale.

E’ importante che il paziente prenda consapevolezza dei propri muscoli pelvici, attraverso l’utilizzo di tavole e modelli anatomici, l’ausilio di uno specchio o il posizionamento di un dito direttamente nello spazio tra l’ano e lo scroto.

Successivamente, nel caso in cui la muscolatura sia debole (ipovalida), si lavora sul recupero della forza e della resistenza alla fatica.

Nell’uomo sottoposto a prostatectomia, però, non è infrequente trovare anche la situazione opposta, nella quale la muscolatura è costantemente contratta (iperattiva) e ugualmente non in grado di contrarsi in modo corretto e funzionale. In questo caso inizialmente si lavorerà per rilasciare la muscolatura attraverso specifiche tecniche manuali.

In entrambi i casi si potranno utilizzare anche terapie strumentali quali il BIOFEEDBACK e la STIMOLAZIONE ELETTRICA FUNZIONALE (SEF) con l’utilizzo di sonde rettali o elettrodi di superficie.

Gli esercizi che il paziente avrà imparato ad eseguire correttamente in studio dovranno essere ripetuti costantemente a domicilio, in qualsiasi momento della giornata e qualunque cosa si stia facendo, specialmente durante tutte quelle attività nelle quali vi sia aumento della pressione addominale che potrebbe causare delle perdite di urina (colpo di tosse, starnuto, sollevamento di un peso, etc.)

Verranno inoltre suggerite al paziente strategie e norme comportamentali per correggere compensi e abitudini errate che potrebbero ostacolare o rallentare il miglioramento della sintomatologia.

Esercizi pre-operatori

L’allenamento della muscolatura pelvica, eseguito già prima dell’intervento, si è dimostrato efficace per una risoluzione più rapida dell’incontinenza urinaria.

I pazienti vengono istruiti a percepire e riconoscere i loro muscoli pelvici e ad attivarli correttamente prima dell’intervento. Potranno così iniziare ad esercitarsi correttamente non appena sarà rimosso il catetere.

Riabilitazione delle disfunzioni sessuali

Non è infrequente, specie dopo un intervento di prostatectomia, che il paziente presenti anche un deficit erettile. Anche in questo caso può essere d’aiuto l’allenamento dei muscoli pelvici attraverso l’esecuzione di specifici esercizi, ai quali sarà possibile abbinare l’utilizzo del dispositivo vacuum device.

Consigli

  • Eseguire esercizi per la muscolatura pelvica prima dell’intervento.

  • Eseguire esercizi appena possibile dopo l’intervento, alla rimozione del catetere.

  • Non eseguire l’interruzione della minzione (stop-pipì) come allenamento.

  • Normalizzare il peso corporeo specie se si è in sovrappeso.

  • Eliminare il fumo e l’assunzione della caffeina.

  • Assumere liquidi regolarmente e nella giusta quantità.

  • Ricorrere all’aiuto di un supporto specialistico nel caso in cui il paziente dimostri difficoltà ad accettare le problematiche e i cambiamenti conseguenti all’intervento (psico-sessuologo/consulente sessuale).

Disfunzioni urinarie:
www.siud.it

 

Sindromi prostatiche:
www.aispep.it