Endometriosi

L’endometriosi è una patologia che colpisce 1 donna su 10, ne soffrono prevalentemente le donne in età fertile. Risente infatti della fluttuazione degli estrogeni, ormoni che controllano il ciclo della donna dalla comparsa del ciclo mestruale alla menopausa.

L’endometrio è la mucosa che riveste internamente l’utero, si ispessisce ad ogni ciclo e viene espulsa durante le mestruazioni se non è avvenuto il concepimento.

Nell’endometriosi il tessuto endometriale si impianta in altre parti del corpo, generalmente a livello dell’area pelvica (tube, ovaie, colon e vescica), in alcuni casi a livello del tessuto muscolare dell’utero stesso (adenomiosi) e in altri casi, estremamente rari, in altre parti del corpo (polmoni, diaframma).

Questi focolai endometriosici, sotto lo stimolo mensile degli ormoni, sanguinano proprio come farebbe l’endometrio uterino causando uno stato di infiammazione che a sua volta determina cicatrici e aderenze tra gli organi stessi o le strutture muscolari e fasciali.

Questa condizione può provocare una sintomatologia dolorosa e compromettere il normale svolgimento delle funzioni fisiologiche degli organi pelvici (minzione, defecazione, sessualità, riproduzione).

 

Sintomi

La donna affetta da endometriosi può lamentare uno o più sintomi:

  • dolore pelvico cronico: il dolore pelvico, che inizialmente si manifesta durante il flusso mestruale o in altre fasi del ciclo mestruale, diventa costante/cronico

  • dispareunia (dolore durante i rapporti) sia superficiale (all’introito vaginale) che profonda

  • dolore lombare, agli arti inferiori

  • mestruazioni abbondanti con grumi o anomalie mestruali

  • sindrome premestruale con gonfiore, seni dolenti, mal di testa, sbalzi umorali

  • bruciore/dolore minzionale e stimolo frequente, sensazione di avere una cistite

  • dolore durante la defecazione e irregolarità intestinali

  • difficoltà a concepire (l’endometriosi non è causa diretta della difficoltà di concepimento ma può contribuire a determinarla)

  • senso di fatica, stanchezza, apatia

In alcuni casi, (circa il 25%), la patologia può essere asintomatica.

Cause

Non si conosce con esattezza la causa dell’endometriosi, si ipotizza sia dovuta alla combinazione di vari fattori fisici e ambientali.

Attualmente una delle cause più accreditate sarebbe quella della mestruazione retrograda. Secondo questa teoria, l’endometrio non verrebbe espulso completamente con la mestruazione, ma una piccola quantità sarebbe in grado di refluire attraverso le tube e raggiungere la cavità addominale.

Diagnosi

Purtroppo sebbene i sintomi possano essere invalidanti, possono passare mesi o anni prima che la donna riesca ad avere una diagnosi certa. Questo ritardo può contribuire ad aumentare la sofferenza fisica e psicologica e complicare il decorso della patologia.

La diagnosi deve essere eseguita da medici esperti, in grado di riconoscere questa patologia attraverso un’accurata anamnesi, un’approfondita esplorazione ginecologica e/o rettale, e un’ecografia transvaginale.

La laparoscopia è attualmente il miglior strumento diagnostico in grado di valutare con esattezza la presenza di endometriosi.

Terapie

Per il trattamento dell’endometriosi si ricorre soprattutto all’utilizzo degli ormoni sintetici (pillola contraccettiva o, più frequentemente, pillola progestinica in continuo). Possono anche essere prescritti farmaci per ridurre il dolore e l’infiammazione.

In alcuni casi è necessario ricorrere alla chirurgia (laparoscopia o laparotomia) al fine di rimuovere la presenza di cisti o focolai endometriosici.

Terapie complementari

Esistono anche “terapie complementari” che possono contrastare questa condizione patologica, riducendo l’intensità dei sintomi:

  • Misure alimentari (dieta ed integratori)

  • Riabilitazione pelvica

  • Trattamenti specifici quali l’agopuntura e la digitopressione

  • Norme comportamentali

A questo scopo sarà necessario elaborare un programma personalizzato con l’aiuto di vari specialisti (nutrizionista, fisioterapista pelvica, esperto di agopuntura).

La riabilitazione pelvica nell’endometriosi

Circa 85% delle donne affette da endometriosi, presenta, a causa del dolore e dello stato infiammatorio un’iperattività dei muscoli pelvici, una condizione nella quale la muscolatura si presenta in uno stato di costante rigidità muscolare. In questa situazione la muscolatura pelvica non sarà in grado di contrarsi efficacemente e nemmeno di rilassarsi, favorendo la comparsa di punti dolenti (Trigger point) all’interno delle sue fasce muscolari. La tensione muscolare genererà ulteriore dolore, dando origine ad un circolo vizioso nel quale dolore e tensione si alimentano a vicenda.

La riabilitazione pelvica può aiutare la donna ad affrontare queste problematiche cercando di riportare i muscoli contratti al loro normale tono di base e sciogliendo eventuali Trigger Points presenti.

Come per le altre forme di dolore pelvico, il trattamento prevede delle sedute in studio durante le quali la donna prende consapevolezza dei propri muscoli pelvici, della loro disfunzione e del loro corretto funzionamento.

Per trattare la rigidità e sciogliere i Trigger Points, il terapista esperto di queste disfunzioni, esegue un particolare massaggio dei muscoli pelvici (intravaginale e/o intrarettale) e dei muscoli extrapelvici limitrofi (addominali, glutei, adduttori, etc.)

Il trattamento può essere integrato con l’utilizzo di terapie strumentali, quali il BIOFEEDBACK e/o la TENS.

Il lavoro in studio deve continuare a domicilio con un training di esercizi specifici (stretching, dilatatori vaginali e/o anali, automassaggio, etc.).

Vengono inoltre consigliate norme comportamentali da seguire nella vita quotidiana (come per la vulvodinia).

Anche in questa patologia potrà essere d’aiuto integrare il trattamento con sedute di terapia sessuale individuale e/o di coppia per ritrovare l’intimità sessuale e relazionale.

Stimolazione elettrica funzionale

Consigli e norme comportamentali

  • Ridurre al minimo gli zuccheri semplici, limitare i carboidrati complessi, il latte e suoi derivati, introdurre la giusta dose di proteine animali, consumare pesce azzurro almeno 2 volte la settimana, utilizzare alimenti freschi.

  • Inserire vitamine e integratori in grado di ridurre lo stato infiammatorio di basso grado o i dolori del ciclo mestruale.

Naturalmente, per seguire una dieta specifica e personalizzata che aiuti a controllare l’infiammazione e i sintomi dell’endometriosi, è consigliabile consultare un nutrizionista esperto di questa patologia.

  • Fare regolare attività fisica, evitando gli sforzi eccessivi specie durante il ciclo mestruale.

  • Praticare attività rilassanti, tecniche di respirazione, yoga, thai chi, camminate all’aria aperta.

  • Riposare rispettando il proprio corpo, quando se ne sentite la necessità.

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